Tomb Raider III: Adventures of Lara Croft è un videogioco action-adventure ed è il terzo capitolo della saga Tomb Raider ed è il sequel di Tomb Raider II[1]. Il gioco venne presentato ufficialmente il 15 ottobre 1998 durante una festa ufficiale per il gioco tenutasi al Museo di Storia Naturale di Londra[2].
![]() |
Questa voce o sezione sull'argomento videogiochi ha problemi di struttura e di organizzazione delle informazioni.
|
Tomb Raider III videogioco | |
---|---|
![]() | |
Piattaforma | PlayStation, Microsoft Windows, Mac OS |
Data di pubblicazione | PlayStation:![]() ![]() ![]() Windows: |
Genere | Avventura dinamica, Sparatutto in terza persona |
Tema | Avventura |
Origine | Regno Unito |
Sviluppo | Core Design |
Pubblicazione | Eidos Interactive |
Produzione | Troy Horton |
Design | Jamie Morton, Richard Morton, Andrew Sandham |
Programmazione | Chris Coupe, Martin Gibbins |
Sceneggiatura | Vicky Arnold |
Musiche | Nathan McCree |
Modalità di gioco | Giocatore singolo |
Periferiche di input | DualShock, gamepad, Tastiera, Mouse, joystick |
Supporto | CD-ROM, download |
Distribuzione digitale | PlayStation Network, Steam |
Fascia di età | DJCTQ: 14 · ELSPA: 15+ · ESRB: T · OFLC (AU): 15 · USK: 12 |
Serie | Tomb Raider |
Preceduto da | Tomb Raider II |
Seguito da | Tomb Raider: The Last Revelation |
«Indigeno: Fortunato guerriero chi ti mangia... carne tanta e tanto soda!
|
(Dialogo al termine del livello "Luogo dell'incidente") |
Il gioco è stato sviluppato da Core Design e pubblicato da Eidos Interactive il 21 novembre 1998 per PlayStation e il 30 novembre 1998 per PC. La versione per Mac OS è stata pubblicata il 22 settembre 1999. Il 17 settembre 2009 il gioco è stato ripubblicato per PlayStation 3 tramite il servizio PlayStation Network e per PlayStation Portable[3]. In questo episodio, l'archeologa avventuriera Lara Croft è alla ricerca di quattro artefatti ricavati dal materiale di una meteora dispersi nel mondo.
Milioni di anni fa, un meteorite resistette all'impatto con l'atmosfera terrestre, schiantandosi nelle allora floride terre dell'Antartide. Ai nostri giorni, la compagnia RX-Tech è alla ricerca del cratere, ed una volta scoperto, insieme ad esso vennero alla luce anche antiche statue moai sepolte tra i ghiacci.
Nel 1998, in India, Lara Croft , facoltosa archeologa britannica, è alla ricerca di un artefatto, la Pietra Infada, attribuito alla estinta tribù Indiana Infada. Dopo aver incontrato un ricercatore apparentemente impazzito (Tony, membro della RX-TECH), Lara cerca di raggiungere il centro di un antico tempio: qui ritroverà l'uomo, che ha già trovato l'artefatto e grazie ad esso ha acquistato poteri sovrannaturali. Dopo averlo fatto fuori e recuperato la Pietra, Lara incontra il dottor Willard, capo della RX-Tech; Willard spiega a Lara cosa sia in realtà la Pietra Infada:
«...questo reperto non è originario dell'India, arriva da un'isola dell'Antartide: proviene da un meteorite, ed è stato modellato dai polinesiani che millenni fa risiedevano in quella zona... Vedete? Un materiale sconosciuto, assolutamente unico!» |
(Cit. dott. Mark Willard durante il primo incontro con Lara.) |
I Polinesiani scoprirono le incredibili doti di quel materiale: Era in grado di moltiplicare i geni primari di un essere vivente, aumentando di conseguenza la complessità del loro stesso corpo. Essi credevano che questi mutamenti fossero dovuti a forze divine, difatti i Polinesiani realizzarono quattro artefatti col materiale ricavato dal meteorite, ma col passare del tempo, a causa delle mutazioni dovute agli effetti del materiale contenuto nel meteorite, furono costretti a lasciare per sempre l'isola dell'Antartide dove fino ad allora si erano insediati. I quattro manufatti furono conservati all'interno di un tempio che i Polinesiani costruirono nel cratere dell'impatto, dove rimasero indisturbati fino al 14 agosto 1834, quando la spedizione di Charles Darwin raggiunse quelle terre gelate. Quattro marinai della spedizione si divisero gli artefatti, che dopo varie vicissitudini si dispersero in India, nel Sud Pacifico, in Nevada e a Londra. Seguendo le indicazioni del diario di Steven, uno dei quattro marinai della spedizione di Darwin, Willard è riuscito a ricavare l'ubicazione dei quattro frammenti, e conoscendo la fama e le abilità di Lara, la convince a ritrovare per lui i manufatti mancanti.
In un'isola del Sud Pacifico, Lara incontra una tribù di cannibali discendenti dalle popolazioni dell'isola del meteorite, ed una truppa di sfortunati militari australiani, precipitati con il loro aereo nella giungla. Lara affronta i guerrieri della tribù indigena, giungle ancora misteriosamente abitate da dinosauri e le rapide della Gola di Madubu, giungendo infine nel tempio dello stregone Puna, tanto potente, grazie all'artefatto del meteorite in suo possesso, da essere creduto una vera e propria divinità dagli indigeni. Dopo lo scontro con esso, Lara recupera l'amuleto fonte del suo potere, il Pugnale Ora, uno dei quattro manufatti ricavati dal meteorite, e successivamente riportato nell'isola degli indigeni da uno dei marinai della spedizione di Darwin.
A Londra, Lara cerca di incontrare la misteriosa Sophia Leigh, una spietata donna d'affari proprietaria di un'industria cosmetica, che ha fondato il suo impero grazie al potere del talismano da lei posseduto, l’Occhio di Iside. Alla ricerca di un modo per entrare nell'ufficio di Sophia, Lara entra nella stazione della metropolitana di Londra abbandonata di Aldwych, dove accede alla sede di una immaginaria loggia massonica e dove incontra gli uomini di un ex capo ricercatore di Sophia, i cui esperimenti lo hanno lasciato sfigurato e immortale. L'uomo racconta a Lara di come, creduto morto insieme agli altri volontari degli esperimenti di Sophia, si nasconda con loro nelle fognature e nei tunnel della metropolitana. Lara stringe un accordo con l'uomo: lui le mostrerà un passaggio per intrufolarsi non vista nell'ufficio di Sophia ma, in cambio, Lara dovrà recuperare dal museo di storia naturale una sostanza utilizzata per mummificare, che l'uomo utilizza per conservare la sua pelle in decomposizione. Lara recupera la sostanza e riesce ad intrufolarsi nell'ufficio di Sophia, dove incontra finalmente la donna. Sophia dapprima cerca di convincere Lara a prestarsi come testimonial per la sua nuova campagna pubblicitaria, ma al rifiuto di Lara fugge sui tetti della City londinese. Lara si lancia al suo inseguimento, riuscendo a sconfiggerla dopo uno scontro tra i grattacieli e i tetti della City, recuperando così la pietra in suo possesso.
In Nevada, Lara tenta di accedere all'Area 51 saltando con un quad-bike una recinzione di filo spinato, ma dopo essersi schiantata rovinosamente oltre la recinzione, viene creduta una fanatica attivista per la pace e, svenuta, portata in un carcere di massima sicurezza dell'esercito. Lara riesce a fuggire dal carcere e a nascondersi a bordo di un camion, che la condurrà direttamente nell'Area 51, dove troverà, all'interno di un'astronave extraterrestre, l'ultimo frammento, etichettato dall'esercito come Elemento 115.
Lara giunge in Antartide, nel sito di scavo della RX-Tech. Qui Willard le rivela la verità sul materiale di cui è composto il meteorite: agendo da catalizzatore di energie anomale, il DNA umano, esposto a tale energia, evolve in maniera innaturalmente rapida, dando origine a mutazioni e anomalie del corpo, ma anche ad una straordinaria potenza. Willard inoltre rivela a Lara di voler riunire i quattro frammenti al meteorite per aumentarne e assorbirne il potere. Dopo averla tramortita, le sottrae gli artefatti e fugge nello scavo. La RX-Tech ha nel frattempo riportato parzialmente alla luce l'antica città di Tinnos e il tempio del cratere, ma la vicinanza del meteorite ha causato orride mutazioni agli operai della RX-Tech, che si sono quasi tutti trasformati in mostri con strane escrescenze sulle braccia e sulle gambe. Quando Lara raggiunge Willard è troppo tardi: Willard si getta nella pozza di materiale incandescente sotto il meteorite. Lara crede inizialmente che sia morto, ma dalla pozza riemerge un orrido ibrido tra un ragno e Willard. Lara riesce a uccidere la creatura e a recuperare gli amuleti, fuggendo infine dall'Antartide a bordo di un elicottero.
Abbracciando quasi ogni singolo aspetto del gioco, Tomb Raider III venne ulteriormente migliorato e arricchito rispetto a Tomb Raider II.
Lara, oltre alle classiche doppie pistole, può recuperare nel corso del gioco un ampio arsenale di armi e di oggetti necessari per proseguire l'avventura:
Tomb Raider III è il videogioco della serie con la più ampia varietà di veicoli:
Nella versione PlayStation è possibile salvare ovunque ed in qualunque momento, al costo di Cristalli blu collezionabili. Tranne nella versione giapponese di Tomb Raider III, i cristalli sono infiniti e vengono sostituiti come cristalli di energia. Nella versione PC è possibile salvare in ogni momento senza limiti. I cristalli blu della versione PlayStation sono stati sostituiti con dei cristalli verdi che ripristinano l'energia di Lara.
L'avventuriera archeologa britannica protagonista del gioco.
Fedele maggiordomo di Lara, Winston si occupa della villa di Lara mentre lei è in giro per il mondo. Nel percorso d'allenamento assiste Lara nell'esercitazione come bersaglio vivente, protetto con vassoi e pentolame.
È l'antagonista principale del gioco. Responsabile di una squadra di ricerca in Antartide, i suoi uomini scoprono casualmente il cratere d'impatto del meteorite. Willard inizia a mostrare uno strano interesse per la storia del continente e per le quattro pietre che vi furono ritrovate dalla spedizione di Charles Darwin. Dopo un casuale incontro in India, dove Lara ha recuperato la Pietra Infada, Willard le propone di trovare per lui i tre artefatti ancora dispersi.
Ricercatore del dott. Willard, è mandato a studiare un antico tempio sotterraneo nascosto in una giungla nei pressi del Gange. Sconvolto da ciò che ha visto all'interno di un tempio, abbandona i suoi compagni (Randy e Rory) e prende con sé la Pietra Infada. Lara è costretta ad affrontarlo all'interno di una caverna sotterranea.
Un aereo militare australiano si schianta tra la giungla di un'isola della Sonda. Uno di loro, sopravvissuto ai dinosauri ed agli indigeni cannibali che infestano la giungla, aiuterà Lara consegnandole una mappa per attraversare in sicurezza la vicina palude. Gli altri sopravvissuti sono sparsi attorno al luogo del disastro aereo.
Lara incontra questo indigeno al termine del livello Luogo dell'incidente. Spiegherà a Lara i motivi che hanno costretto i suoi antenati a fuggire dall'Antartide e dove è conservato il Pugnale Ora.
Puna è l'alto sacerdote di una tribù di cannibali del Sud Pacifico. Grazie al Pugnale Ora, è dotato di grandiosi poteri magici con cui impone il suo potere agli indigeni della zona. Protetto da uno scudo invisibile, il suo attacco è mortale.
Quando Lara viene catturata dalla polizia militare in Nevada, è possibile ricorrere all'aiuto di questi carcerati liberandoli dalle loro celle che immediatamente si lanceranno contro le guardie della polizia militare.
Spietata donna d'affari a capo di un'industria cosmetica londinese, Sophia è ossessionata dalla bellezza eterna e si dice che la sua azienda sia coinvolta nell'utilizzo di sostanze illegali. È in possesso dell’Occhio di Iside che le dona un'assoluta invulnerabilità agli attacchi di Lara.
Una volta uomini normali alle dipendenze di Sophia Leigh, furono sottoposti ai suoi test commerciali, che li lasciarono sfigurati. Creduti morti e gettati nelle fognature, sopravvissero e da allora vivono in solitudine nella stazione abbandonata di Aldwych e nelle fogne sotto di essa.
Di seguito sono riportati i doppiatori che hanno prestato la voce ai principali personaggi del videogioco:[4]
Personaggio | Doppiatore italiano |
---|---|
Lara Croft | Elda Olivieri |
Dott. Mark Willard | Luca Sandri |
Sophia Leigh | Jasmine Laurenti |
Tony, Steven e l'indigeno | Claudio Moneta |
Paul, un poliziotto e il soldato nella giungla | Riccardo Lombardo |
Il Capo dei Dannati, un marinaio di Darwin e il pilota dell'aereo | Marco Balbi |
Il sicario di Sophia, un marinaio di Darwin e uno dei ricercatori di Willard | Claudio Beccari |
Il percorso d'addestramento è più esteso di quello del precedente episodio, permette al giocatore di esercitarsi nelle nuove mosse, nel tiro al bersaglio e nelle difficoltà che il giocatore affronterà nel corso del gioco. È inoltre presente un lungo percorso cronometrato per fare pratica alla guida del quad-bike. All'interno della villa, è possibile accedere a diversi ambienti segreti, tra cui un grande acquario nei sotterranei della dimora (dove è possibile recuperare la chiave per accedere al percorso con il quad-bike) e la "Sala dei Trofei", dove è possibile ammirare (ma non raccogliere) gli artefatti recuperati da Lara nelle sue precedenti avventure: i frammenti dello Scion (recuperati in Tomb Raider I), il pugnale di Xian (Tomb Raider II), la maschera di Tornarsuk (Tomb Raider II: The Golden Mask) o più verosimilmente l'Idolo d'oro del film I predatori dell'arca perduta, e l'Iride (Tomb Raider: The Last Revelation e Tomb Raider: Chronicles). Naturalmente le avventure che girano attorno all'Iride sono da considerarsi antecedenti agli eventi del terzo capitolo. .
Dopo aver completato questo primo gruppo di livelli, il giocatore avrà accesso al mappamondo, da cui potrà scegliere tra le tre location successive. La missione conclusiva in Antartide verrà sbloccata solo dopo aver completato le altre, che possono essere affrontate in qualsiasi ordine.
Terminato l'ultimo livello in Antartide, ed avendo recuperato almeno 59 dei 60 segreti del gioco, sarà possibile accedere al livello bonus Hallows, ambientato nella chiesa di All Hallows-by-the-Tower, a Londra. Una volta completato, è possibile rigiocare Tomb Raider III con tutte le armi e munizioni infinite.
Inizialmente questo livello doveva essere incluso nella storyline originale, e doveva essere posizionato tra quelli che nella versione definitiva del gioco sono il primo e il secondo livello della sezione londinese. All Hallows serviva più che altro come intermezzo: Lara doveva farsi strada da Saint Paul ad Aldwych passando per la chiesa di All Hallows e le catacombe sottostanti (nella versione finale gran parte del livello è stata tagliata); una cutscene mai realizzata avrebbe poi mostrato il suo arrivo nella nuova zona. Alcuni screen e trailer della versione beta del gioco mostrano zone del livello mai pubblicate.
Inoltre, è opportuno notare che in italiano la traduzione del livello è errata, poiché è diventata "Hallows" al posto di "All Hallows".
Come il suo predecessore, la distribuzione di Tomb Raider III fu molto attesa, facendone uno dei più popolari giochi del 1998. Il gioco ricevette in generale buoni voti per la flessibilità del gameplay, come per il suo, sempre in aumento, approccio cinematografico allo sviluppo della storia.
IGN assegnò al gioco un punteggio di 7.7/10.0, lodandone il level design complesso e la colonna sonora, pur criticando l'aspetto grafico datato a dispetto di alcune migliorie e i controlli poco reattivi[5].
GameSpot assegnò al gioco un punteggio di 6.9/10.0, criticando la scarsa originalità delle azioni da compiere e la mancanza di innovazioni, pur lodando la varietà e l'enormità dei livelli presentati[6]. La versione PlayStation del gioco venne valutata con un punteggio di 7.5/10[7].
Il gioco fu comunque un buon successo commerciale totalizzando circa 6 milioni di copie vendute[8][9] e aprendo la strada ai tre episodi successivi sviluppati da Core Design.
Tomb Raider: The Lost Artifact è un'espansione di Tomb Raider III commercializzata esclusivamente per PC nel 2000. The Lost Artifact non apporta significative migliorie al gameplay o al motore di gioco, per il quale venne utilizzato lo stesso motore di Tomb Raider III, con nemici molto spesso mutuati dal gioco ufficiale o solo con un look leggermente differente.
In The Lost Artifact, esaminando il portafogli del dott. Willard, Lara scopre l'esistenza di un quinto artefatto ricavato dal meteorite chiamato la Mano di Rathmore. Lara inizia le sue indagini dal castello del dott. Willard sulle rive del Loch Ness, dove ha un incontro ravvicinato con il leggendario mostro, scoprendo tuttavia che si tratta solo di una macchina azionata dai militari (affacciandosi da un punto specifico del ponte del castello, si potrà tuttavia vedere il "vero" Nessie nuotare placidamente in lontananza). Da un giornale Lara viene a conoscenza di uno strano disastro ferroviario all'interno dell'Eurotunnel di Dover. Sul posto, pur ostacolata dagli operai dell'Eurotunnel, Lara riesce a recuperare la Mano di Rathmore, fuggendo poi verso la Francia a bordo di un gommone.
Arenatasi con il gommone sulle rive della Francia, Lara perde momentaneamente la Mano di Rathmore, ritrovandola poco distante dal suo gommone affondato. Strani eventi sembrano aver colpito la popolazione di una cittadina francese, e dopo aver attraversato uno zoo, si inoltra nelle catacombe della cittadina dove incontra nuovamente Sophia Leigh, viva, vegeta e sempre potentissima. Dopo un nuovo scontro con la donna, Lara riesce ad ucciderla definitivamente.
I livelli in Scozia sono caratterizzati da alcuni degli stessi nemici dei livelli ambientati a Londra di Tomb Raider III. Compare un nuovo nemico, chiamato Highlander, abbigliato con un kilt e armato di spada.
Per questi livelli, vengono presentati alcuni nemici dei livelli in Nevada, ma con un look differente (meccanici armati di chiave inglese appartenenti alla fittizia compagnia Slinc), guardie armate di fucile, ratti, sommozzatori e pterodattili nell'area del "Mondo Perduto" del livello Shakespeare Cliff. In questi livelli i coccodrilli vengono sostituiti da enormi pesci.
Per questi livelli, vengono presentati alcuni nemici dei livelli in India tipo i babbuini, gli avvoltoi, i piranha, le iguane giganti del livello Pacifico del Sud e le tigri che, a differenza del livelli in India, sono bianche.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 294502109 · BNF (FR) cb16601146v (data) |
---|
![]() | ![]() |