Rise of Nations: Rise of Legends è un videogioco strategico in tempo reale per personal computer realizzato dalla Big Huge Games e pubblicato dalla Microsoft. È il sequel naturale del famoso gioco di strategia Rise of Nations distribuito nel maggio 2003. Più che un gioco storico, come il suo predecessore, esso ha un'ambientazione fantastica dove tre civiltà (una basata sulla tecnologia, una basata sulla magia e una civiltà ibrida che usa sia la prima sia la seconda) si affrontano per accaparrarsi il pianeta su cui si trovano. Il gioco è stato distribuito il 9 maggio 2006 nell'America del Nord e dopo il 26 maggio 2006 nel resto del mondo.
Rise of Nations: Rise of Legends videogioco | |
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Piattaforma | Microsoft Windows |
Data di pubblicazione | ![]() ![]() |
Genere | Strategia in tempo reale |
Tema | Fantasy |
Origine | Stati Uniti |
Sviluppo | Big Huge Games |
Pubblicazione | Microsoft Game Studios |
Periferiche di input | Mouse, tastiera |
Motore fisico | AGEIA PhysX |
Requisiti di sistema | Requisiti minimi: Windows XP, Processore 1.4 Ghz, 256 MB System RAM 2.5 GB Hard disk, 32X CD-ROM drive DirectX 9.0 64 MB Scheda video Requisiti raccomandati: Windows XP, Intel Pentium 4 2.0 Ghz o equivalenti 1.0 GB System RAM, 4.5 GB Hard disk 8X DVD-ROM, DirectX 9.0 compatible Scheda video 128 MB |
Fascia di età | PEGI: 16 |
Serie | Rise of Nations |
Rise of Legends recupera molti elementi dal suo predecessore Rise of Nations come i confini nazionali, il danno delle unità nel territorio nemico e l'inesauribilità delle risorse, e al contempo presenta diverse novità che lo differenziano da esso, tra cui la presenza di sole tre civiltà molto distinte tra loro (contro le ben 18 di RoN), tre eroi per ognuna di esse e due sole risorse di base, l'Oro e il Timonium, una nuova e misteriosa risorsa che sostituisce il legname e il metallo.
Queste sono le tre civiltà disponibili all'utente:
Il gioco presenta una grafica migliore e più veritiera rispetta al suo predecessore, dando luogo a uno svolgersi del gioco molto fluido e realistico. Il motore fisico utilizzato sfrutta la AGEIA PhysX.
Al contrario di molti RTS, nei quali il giocatore inizia in un centro città e si espande da lì, Rise of Legends concede al giocatore un centro cittadino ma aggiunge una seconda classe di edifici, ovvero i Distretti. Nel gioco sono presenti cinque tipi di distretti, che variano tra le tre razze, ma tutti servono soprattutto allo scopo di incrementare le dimensioni della città e a offrire benefici esclusivi. Tra gli altri edifici vi sono le industrie e strutture difensive standard, oltre che a strutture uniche per ogni civiltà.
Sono unità enormi (a confronto con le unità standard) e quindi estremamente potenti. Un giocatore può possedere soltanto un'Unità Maestra alla volta, ognuna con le proprie abilità, ed ognuna ugualmente efficace contro fanteria, unità di grandi dimensioni o strutture. Si sbloccano solo con una Metropoli, e richiedono enormi quantità di risorse.
Le altre Unità Maestre, il Golem di Vetro Anziano, il Gorilla della Luna e il Capo Cercatore, si possono creare dalla Tana di Vetro, dal Nucleo Lunare e dal Ferrivecchi rispettivamente, tutti siti neutrali.
Vi è anche un'altra Unità Maestra disponibile in qualche altra mappa, ovvero Ix il Dio Luna, la quarta divinità Cuotl, che si crea nel Tempio della Luna.
Ogni civiltà ha il proprio insieme di unità eroiche, generalmente più forti, veloci e potenti delle unità normali, oltre che ad avere il proprio albero abilità, che permette nuove e/o migliori abilità. Per la maggior parte, questi poteri agiscono come magie e si attivano durante il gioco, ma esistono anche poteri passivi. Gli eroi, richiamabili nel gioco al costo di risorse (che variano per eroe), possono anche salire di livello (a varie condizioni), e incrementare le loro statistiche. È possibile possedere più di un eroe alla volta, e nel caso un eroe cada in battaglia può essere richiamato dopo un po' di tempo. Ogni civiltà possiede tre eroi, che possiedono anche un ruolo assai più grande nelle campagne a giocatore singolo (oltre che ad altri eroi non inclusi nelle partite normali ed esclusivi nelle campagne).
La campagna a giocatore singolo è divisa in tre campagne, ognuna per le tre civiltà nel gioco, anche se il "personaggio" controllato dal giocatore è principalmente Giacomo, eroe dei Vinci, il cui aspetto ed esercito variano a seconda della campagna in corso. Ogni campagna presenta il giocatore in una grande mappa del mondo di Aio, divisa in molte sezioni cittadine (simile al gioco da tavolo Risiko!, e in pratica come l'originale Rise of Nations). Come nei Total War, le campagne presentano due segmenti, ovvero la gestione della mappa strategica e gli scenari individuali.
Come detto prima, la mappa strategica, che rappresenta l'attuale regione coperta dalla campagna in corso, è divisa in sezione più piccole, ognuna rappresentante uno scenario da giocare. Queste sezioni sono anche colorate, indicanti quale razza (campagna degli Alin) o armata (campagne dei Vinci e dei Cuotl) ne detiene il controllo. L'esercito controllato dal giocatore è rappresentato da un avatar di Giacomo, così come quelli nemici sono rappresentati da un avatar di ognuno dei loro eroi, come ad esempio il Doge.
Ogni sezione della regione contiene una città capitale, che, in modo simile alle città nelle partite standard, può essere aggiornata con quattro diversi distretti (Esercito, Commercio/Reattore, Industriale/Magico e Palazzo), e permettono la gestione di quattro risorse cruciali: Ricerca, Esercito, Ricchezza ed Eroe.
In modo simile alle città nelle partite standard, le capitali sulla mappa strategica possono aggiornarsi con i distretti Palazzo quando essa contiene tre e poi sei altri distretti. I distretti Palazzo donano un punto Ricerca, Esercito e Ricchezza per turno.
Il giocatore può avere accesso alla mappa strategica dopo ogni scenario (che occupa un "turno"). Dopo ogni turno, si ricevono nuove risorse (se disponibili), e gli eserciti nemici possono muoversi o catturare sezioni (comprese quelle sotto il controllo del giocatore). Ad ogni turno che un esercito nemico attacca un territorio, esso perde uno dei suoi distretti militari, e viene occupato quando li perde tutti. Intanto, il giocatore può scegliere in quale sezione può muovere il proprio esercito (iniziando quindi il relativo scenario), e vi è spesso più di una scelta da compiere. Inoltre, prima di iniziare uno scenario, può anche muoversi in un territorio amico adiacente. Se però il giocatore compie due mosse senza iniziare uno scenario, tutte le armate nemiche riceveranno un turno, e il giocatore non riceverà introiti.
Per sconfiggere un esercito nemico, il giocatore deve o conquistare il territorio in cui si trova o conquistare la capitale dell'esercito (sconfiggere un esercito nemico in un territorio diverso dalla capitale ne causerà la ritirata). In ogni caso, iniziare uno scenario in un territorio occupato da un esercito nemico farà entrare entrambi gli eserciti (e i loro relativi eroi) in battaglia.
Per completare una campagna, non serve occupare tutti i territori sulla mappa, ma soltanto quelli contrassegnati con un calice d'oro (ovvero quelli chiave).
Molti anni fa, un'astronave aliena atterrò nel pianeta Aio (dove è ambientato il gioco), e si spezzò in quattro parti, ognuna delle quali cadde in una regione diversa.
Il gioco inizia con Lord Petruzzo, signore della città Vinci di Miana, che guida una spedizione insieme a suo fratello Giacomo e al generale Carlini; i tre hanno appena recuperato un oggetto da una miniera, che sembrerebbe aver infettato vari minatori. Durante il viaggio di ritorno a Miana, vengono però attaccati dal Doge di Venucci, uno spietato signore della guerra, che usa un misterioso dispositivo per provocare una caduta di massi: nell'incidente, Petruzzo si sacrifica per salvare Giacomo, il quale giura vendetta contro il Doge che ne ha provocato la morte.
Lungo la strada, l'esercito di Giacomo aiuta la terra di Corsara a liberarsi dall'assedio dei Venucci, e di conseguenza il loro leader Lenora si unisce a Giacomo; in seguito, il giovane libera dei prigionieri di Venucci, dai quali scopre che il Doge ha ottenuto l'accesso a una tecnologia sconosciuta. Giacomo allora assedia e distrugge Venucci usando il Martello del Doge, un'arma che quest'ultimo voleva usare per Miana, la città natale di Giacomo; insospettito dall'assenza del Doge durante l'assedio di Venucci, scopre però che questi ha approfittato del furore della battaglia per portare un altro Martello, quello vero. Quando torna a Miana, Giacomo vede la città distrutta.
Fuori di sé dalla rabbia e dalla vendetta, Giacomo insegue il Doge fino al Deserto di Aulin, dove il suo esercito viene attaccato da Marwan, un Alin oscuro, ma vengono salvati da un esercito comandato da Arri, amica di Giacomo, che la porta da suo padre, il re degli Alin. Questi si limita a dargli soggiorno, ma non gli concede aiuto militare, in quanto la situazione è impossibile anche per gli Aulin rimasti immacolati dalla corruzione che rende abietta la maggior parte del regno; gli racconta infatti la storia di Sawu, un djinni che fu corrotto e portato alla follia da un talismano caduto dal cielo e iniziò dunque a corrompere il regno degli Alin con una sostanza chiamata Vetro Oscuro, prima di venire sigillato nella città di Mezekesh. Giacomo abbandona il re per rompere il sigillo e fermare Sawu a qualunque mezzo, accompagnato da Arri, mentre Lenora ritorna a Corsara per preparare il suo esercito.
Ben presto, Giacomo sconfigge gli Alin oscuri e persino lo stesso Sawu, che non solo sopravvive, ma guarisce dalla sua follia. Poco dopo, però, il Doge sopraggiunge a prendersi il talismano che provocò la follia del djinni. Con l'aiuto delle armate di Corsara l'oggetto viene strappato di mano al Doge, che muore nella colluttazione, ma il talismano viene preso da una nave aliena, insieme all'artefatto che il Doge usò all'inizio del gioco.
Desideroso di saperne di più su questi "alieni", Giacomo viaggia nella Foresta Pluviale dei Cuotl, dove sembra che siano stati avvistati da quelle parti. Arrivato lì, vi trova Ix, il Dio Luna, uno dei Falsi Dei che dominano i Cuotl e che stanno cercando un oggetto come quelli prima presi, rivelatisi i pezzi della tecnologia Cuotl. Giacomo si batte con Ix, che viene sconfitto solo con l'intervento di Carlini, ma in seguito interviene Czin, Dio della Morte, anch'esso alla ricerca del dispositivo. Giacomo tenta di fermarlo, ma viene gravemente ferito a seguito dell'esplosione del dispositivo; nel tentativo di salvarlo, Carlini sfida Czin, il quale lo elimina senza difficoltà.
Giacomo ha però anche ricevuto dei nuovi poteri dall'esplosione, che ne ha alterato il corpo e la mente. Trascorso un po' di tempo, durante il quale Giacomo costruisce una tuta robotica che imita gli stessi poteri di Ix, questi si unisce a Kakoolha, leader retto dei Cuotl, nel suo assalto agli altri Falsi Dei dei Cuotl. Quando l'esercito di Giacomo raggiunge la capitale del regno di Czin, questi scopre che il Dio della Morte sta preparando un'enorme macchina che "parlerà con le stelle" e porterà l'apocalisse. Giacomo affronta e distrugge Czin dentro la macchina, e sovraccarica poi il marchingegno mentre si trova ancora al suo interno, sacrificando così la sua vita per distruggere l'intera struttura, salvare il mondo e annientare i Falsi Dei.
Tempo dopo, nelle città-stato dei Vinci vengono erette delle statue in onore di Giacomo, e Lenora si incarica di unire tutte le città-stato sotto un unico stendardo, anche se i suoi compatrioti non ne sembrano entusiasti, essendo essi fieri della loro indipendenza. Arri abbandona i suoi amici per viaggiare intorno al mondo, esiliata dal re suo padre per aver aiutato Giacomo. Ma intanto gli Alin, liberi dalla follia di Sawu e dal suo Vetro Oscuro, si trovano davanti a loro l'opportunità di recuperare i fasti perduti, forse anche a scapito dei Vinci e dei Cuotl, ora in subbuglio. Gli stessi Cuotl, sotto la guida di Kakhoola e liberi dai Falsi Dei, si stanno adattando alla tecnologia da loro regalata: se alcuni vogliono condannare questo potere, altri lo considerano invece un segno di unità e forza, e altri ancora sono convinti che gli dei, falsi o meno, torneranno.
Testata | Giudizio |
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Metacritic (media al 30-01-2020) | 84/100[1] |
CGW | (favorevole)[2] |
Edge | 8/10[3] |
Eurogamer | 8/10[4] |
Game Informer | 9.5/10[5] |
Game Revolution | B[6] |
GameSpy | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
GameSpot | 7.6/10[8] |
GameTrailers | 8/10[9] |
GameZone | 9.1/10[10] |
IGN | 8.2/10[11] |
PC Gamer | 89%[12] |
The Sydney Morning Herald | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Rise of Legends ha ricevuto voti generalmente favorevoli stando alle recensioni aggregate su Metacritic.[1]
Gli editori di Computer Games Magazine lo hanno presentato nei premi "Miglior Direzione Artistica" ("Best Art Direction") e "Miglior Interfaccia" ("Best Interface"), e piazzato al nono posto tra i migliori giochi di sempre dell'anno. Da loro è chiamato "un gingillo stranamente assorbente il cui vero bagliore si rivela solo gradualmente all'occhio del paziente."[14]
Tuttavia, nonostante sia stato accolto bene dalla critica e dal pubblico, il gioco ha venduto solo un terzo rispetto alle copie del suo predecessore Rise of Nations.[17]
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