Corridor 7: Alien Invasion è uno sparatutto in prima persona per sistemi MS-DOS, sviluppato e distribuito nel 1994 dalla statunitense Capstone Software[1]. Il gioco utilizza una versione modificata del motore grafico di Wolfenstein 3D, il Wolfenstein 3D engine, acquistato in licenza da Capstone che lo utilizzerà anche per Operation Body Count, dello stesso anno. Venne pubblicata anche una guida al gioco dalla casa editrice specializzata BradyGames.
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Corridor 7: Alien Invasion videogioco | |
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Piattaforma | MS-DOS, Microsoft Windows |
Data di pubblicazione | MS-DOS, Windows:![]() ![]() Steam, GOG.com: |
Genere | Sparatutto in prima persona |
Tema | fantascienza |
Origine | Stati Uniti |
Sviluppo | Capstone Software |
Pubblicazione | IntraCorp, GameTek |
Modalità di gioco | Giocatore singolo, multigiocatore |
Periferiche di input | tastiera, joystick, mouse |
Motore grafico | Wolfenstein 3D engine |
Supporto | Floppy disk, CD-Rom, Download |
Distribuzione digitale | Steam, GOG.com |
Requisiti di sistema | MS-DOS 5.0, CPU Intel i386, RAM 2 MB, Scheda video compatibile VGA, Scheda audio compatibile Sound Blaster 16, connessione Internet sì, per la modalità multigiocatore |
Fascia di età | ESRB: T |
Una conversione è uscita su Steam e GOG.com il 6 agosto 2021[2].
Nell'anno 2012 l'umanità è giunta su Marte. Qui ha trovato un piccolo manufatto di origine sconosciuta, possibile testimonianza della vita extraterrestre. L'oggetto viene portato in una speciale area di ricerca segreta, chiamata Corridor 7, dove esposto ai raggi gamma apre un portale che causa un'invasione aliena. Nei panni di un agente speciale, occorrerà cercare di salvare il destino dell'umanità prima che gli alieni escano dalla base per conquistare il mondo.
In Corridor 7, a differenza di altri titoli simili, per procedere nei livelli è necessario eliminare una certa percentuale di nemici (variabile a seconda della difficoltà selezionata). Il gioco è uscito in due versioni: floppy disk e CD-ROM. In quest'ultima sono state aggiunte diverse caratteristiche: 10 livelli in più (per un totale di 46), nuovi armi e nemici, un nuovo livello di difficoltà che rende casuale il posizionamento di oggetti e avversari, e una modalità deathmatch multigiocatore che comprende 8 livelli appositi.
Nel 1996 era in via di sviluppo il seguito, intitolato Corridor 8: Galactic Wars. Il gioco doveva essere realizzato sfruttando il motore grafico Build di 3D Realms, già usato dalla software house per i due Witchaven e William Shatner's TekWar[3], ma fu abbandonato per il fallimento della società che possedeva Capstone, Intracorp; stessa sorte toccò a Fate. Di entrambi i titoli esistono versioni beta reperibili in rete[4].
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