Blockbuster, Inc. è stata una società di commercio statunitense con sede nella città di Dallas, fondata nel 1985 da David Cook e fallita nel 2013. Il suo core business era focalizzato sul noleggio di film e videogiochi e, successivamente, sulla distribuzione digitale di contenuti.
Blockbuster | |
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Stato | ![]() |
Forma societaria | Consociata |
Fondazione | 1985 |
Fondata da | David Cook |
Chiusura | 2013 (fallimento) |
Sede principale | Dallas |
Gruppo | Dish Network |
Settore | Commercio |
Prodotti | Film, videogiochi |
Sito web | blockbuster.com |
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Nonostante il fallimento del 2013, sopravvive ancora un negozio di Blockbuster nella città di Bend.[1]
Il primo negozio Blockbuster viene aperto a Dallas nel 1985. Nei successivi dieci anni il numero dei negozi raggiunge, solo negli Stati Uniti, il numero di 4800. Nel frattempo nel 1989 l'azienda acquista una preesistente catena inglese e apre il primo negozio in Europa. Negli anni 1990 Blockbuster apre in 25 paesi, tra cui Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Svizzera, Gran Bretagna, Portogallo, Danimarca, Israele, Messico, Argentina e Italia, dove sbarca nel 1994 attraverso una joint venture con Standa-Fininvest. Nel 1994 Blockbuster è acquistata dalla Viacom, una società di intrattenimento e comunicazioni statunitense.
Verso la fine degli anni 2000 ha inizio un periodo di forte crisi per l'azienda. Le crescenti difficoltà riscontrate in nazioni come gli Stati Uniti sono legate al successo di servizi analoghi come quello offerto dalla concorrente Netflix. In questo periodo sono diversi i paesi, tra cui Spagna e Portogallo, in cui l'azienda abbandona immediatamente il mercato; in altri, come l'Italia, ha invece luogo un pesante ridimensionamento[2] che, in molti casi, a posteriori è solo il preludio a ulteriori liquidazioni.[3]
Le difficoltà economiche di Blockbuster si protraggono anche nel 2010, anno in cui si inizia a paventare l'ipotesi di avviare una procedura fallimentare.[4] Lo stesso anno l'azienda dichiara bancarotta appellandosi al Chapter 11 della legge fallimentare statunitense,[5] tentando una ristrutturazione aziendale incentrata prettamente sulla nascente distribuzione digitale.
Nel 2011 Blockbuster cerca il rilancio attraverso la cessione a Dish Network.[6] Nel frattempo, tuttavia, viene annunciato l'abbandono del mercato canadese,[7] cui segue nel 2012 anche quello italiano.[8] L'anno seguente Dish Network annuncia la chiusura di ulteriori 300 negozi negli Stati Uniti:[9] la notizia, di fatto, sancisce la fine di un'epoca, quella del noleggio «fisico» di prodotti audiovisivi.
Dal 2019 sopravvive un unico negozio Blockbuster al mondo, presso la cittadina di Bend, in Oregon, che per le caratteristiche del luogo (scarsamente popolato e dunque poco connesso a Internet) nonché per la particolarità rappresentata, attira simpatizzanti e nostalgici, e prosegue positivamente l'attività; nonostante usi il logo e il nome della catena, il negozio è autonomo e di proprietà dei suoi gestori.[1]
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