Rock Star Ate My Hamster è un videogioco gestionale in chiave umoristica sull'amministrazione di un gruppo musicale rock, pubblicato nel 1989 per gli home computer Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64 e ZX Spectrum dall'editrice britannica Codemasters. Il titolo, traducibile "la rockstar ha mangiato il mio criceto", è una parodia di Freddie Starr ate my hamster, un titolo che era realmente apparso nel 1986 sul giornale britannico The Sun riguardo a una donna che accusava del fatto il comico inglese Freddie Starr, ed era divenuto celebre nel Regno Unito[1]. La stessa confezione e il manuale originali del videogioco sono fatti a imitazione di un giornale scandalistico, chiamato scherzosamente The Stun.
Rock Star Ate My Hamster videogioco | |
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Piattaforma | Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64, ZX Spectrum |
Data di pubblicazione | 1989 |
Genere | Gestionale |
Tema | Contemporaneo, umoristico |
Origine | Regno Unito |
Pubblicazione | Codemasters |
Design | Colin Jones |
Modalità di gioco | Giocatore singolo |
Periferiche di input | Joystick, tastiera |
Supporto | Cassetta, dischetto |
Requisiti di sistema | Spectrum: 48k |
Una rara edizione speciale per ZX Spectrum intitolata Rock Star Goes Bizarre venne messa in palio in una competizione promozionale organizzata con The Sun[2]. Esiste anche una conversione non ufficiale e non commerciale per Commodore Plus/4, con il titolo Rockstar Manager[3].
Il giocatore prende le parti del rude manager Cecil Pitt che ha appena fondato un'agenzia con il suo giovane aiutante Clive, spesso bistrattato e incolpato di tutto. Con un capitale iniziale di 50.000 sterline si deve gestire un complesso di da 1 a 4 membri, cercando di evitare la bancarotta e di vincere quattro dischi d'argento entro un anno. Gli eventi del gioco vengono mostrati tramite scene statiche di Cecil e Clive che parlano a fumetti, oppure prime pagine del The Stun, mentre le scelte del giocatore si effettuano tramite menù di testo. Il tutto è disponibile soltanto in inglese.
Per prima cosa si selezionano i musicisti, i cui volti vengono mostrati uno alla volta in un televisore, con il relativo costo di ingaggio settimanale. I personaggi sono caricature di veri musicisti famosi, con nomi storpiati, come Tina Turnoff (Tina Turner) o Michael Gorge (George Michael). Sono disponibili 35 musicisti, con costi e potenziali guadagni molto variabili.
All'inizio si dispone di quattro possibilità: esercitazione in sala prove, concerti, pubblicità e regali per sostenere l'entusiasmo dei musicisti. I concerti sono la prima fonte di guadagno e si possono programmare in vari tipi di luoghi, con costi di affitto molto diversi, scegliendo il prezzo del biglietto e il numero di serate. Al crescere del successo si ricevono le prime offerte dalle case discografiche e accettando diventa possibile incidere brani, lanciare sul mercato singoli e album, e accompagnare i singoli con eventuali videoclip. Periodicamente viene mostrato il successo dei dischi sulla Top Ten delle vendite britannica. Si aggiungono poi altre problematiche, come la sponsorizzazione e i concerti di beneficenza.
Rock Star Ate My Hamster ottenne generalmente recensioni da medie a buone dalla stampa dell'epoca.
Ci furono controversie legate all'umorismo tagliente del gioco, anche se oggigiorno non sembra così spinto, ad esempio l'originale per Spectrum mostra nell'introduzione un personaggio simile a Lemmy Kilmister che mostra il dito medio, poi cambiato nelle conversioni con alcune caricature di volti di cantanti famosi. Alcuni rivenditori arrivarono a ritirare il gioco dal commercio. Si piazzò comunque bene nella classifica delle vendite britannica.[4]
La rivista musicale statunitense Rolling Stone nel 2008 lo mise nella classifica dei 50 migliori videogiochi sul rock 'n roll di tutti i tempi, nonostante non fosse neppure uscito in America[4][5].
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