Rescue Shot, conosciuto in Giappone come Rescue Shot Bubibo (レスキューショット ブービーぼー Resukyū Shotto Būbī Bo?), è un videogioco PlayStation di tipo sparatutto con pistola ottica nell'ibrido prima/terza persona, sviluppato e pubblicato dalla Namco nel 2000.[N 1] Presentato in anteprima all'edizione 1999 del Tokyo Game Show,[3] fa parte della loro linea di titoli per la console compatibili con GunCon (il quarto in ordine di produzione),[4] che però, a differenza degli altri non uscì mai come cabinato da sala. Ciò nonostante, è usufruibile anche del tradizionale controller DualShock e del mouse ufficiale.
Rescue Shot videogioco | |
---|---|
![]() | |
Titolo originale | レスキューショット ブービーぼー? |
Piattaforma | PlayStation |
Data di pubblicazione | ![]() ![]() |
Genere | Sparatutto in terza persona |
Tema | Fantasy, cartone animato |
Origine | Giappone |
Sviluppo | Namco |
Pubblicazione | Namco |
Direzione | Satoshi Norimatsu, Yasushi Ono |
Produzione | Hideharu Satō, Jun'ichi Ōno |
Design | Shō Asano, Masanosuke Shimizu |
Programmazione | Yoshitsugu Kondō (capo), Hideki Kurosaki, Takashi Ōhira, Takayuki Taniguchi, Shigeru Satō |
Musiche | Kenji Matsuo, Masashi Sugiyama, Ayako Yamaguchi |
Modalità di gioco | Giocatore singolo, due giocatori in simultanea |
Periferiche di input | GunCon, DualShock, mouse |
Supporto | CD-ROM |
Fascia di età | CERO: A · ELSPA: 3+ · OFLC (AU): PG[1] · USK: 0[2] |
Rispetto agli standard dei videogiochi di cotale genere è nonviolento, ove nel quale si ricopre il ruolo primario di assistere (concetto che sta all'origine del nome attuale)[5] da una sorta di "dietro le quinte" Bo, un ingenuo e indifeso coniglio antropomorfo, coprendogli le spalle da una serie di eventualità durante l'intero corso della sua avventura. Una demo venne pubblicata solo in Giappone nel 1999, la quale è stata inclusa in una confezione da un unico CD con quella di BioHazard Gun Survivor della Capcom.[6]
Bo, un giorno, giocando nel bosco a fare il re si imbatte nei dispettosi e insultanti Fratelli Bully, i quali la combinano grossa nei suoi confronti picchiandogli la testa sul suolo per mezzo della spinta da un dirupo, con conseguente perdita della memoria. Dal suo risveglio in poi sarà un inaspettato viaggio per lui nei vari mondi, nella ricerca dei quattro grandi frammenti di sogno (un quinto lo porta sempre con sé), che gli consentiranno di ripristinarla esaudendo un desiderio.
Con la selezione di una delle tre difficoltà prima dell'inizio della partita (facile, medio e difficile), Rescue Shot è articolato in quattro livelli, ove i primi tre sono suddivisi da tre stage ciascuno, mentre il quarto e ultimo livello da un unico stage. Controllando il misterioso potere (rappresentato da un mirino)[N 2] racchiuso nel grande frammento di sogno, conservato dentro la borsetta di Bo, il giocatore deve proteggere e difendere quest'ultimo dai pericoli che incrocia automaticamente strada facendo, quali variegati nemici che si preparano ad attaccarlo e ferirlo, semplici bombe che esplodono e gli ostacoli o le trappole disseminati. Tutte queste circostanze possono essere prevenute colpendo Bo in diverse parti del suo corpo, senza che lo si danneggia: tra la pancia e le gambe per un salto in alto, sul didietro facendolo balzare in avanti e sul capo per farlo abbassare.
Si ottengono punti di gioco casuali, eliminando i nemici presenti e affrontando i boss situati alla fine dei livelli; dopo che questi ultimi vengono sconfitti, i punti vita di Bo vengono conseguentemente sommati al punteggio base. I punti casuali medesimi sono ottenibili anche aggirando degli ostacoli, come pure distruggendo le cose (le finestre ad esempio). Il tutto tramite i colpi infiniti di tappo di sughero del mirino come fossero pallottole.[5] Mediante inoltre l'uso delle ghiande[N 3] (invece come dei proiettili perforanti), le cui munizioni nell'apposita scorta sono in quantità limitata, si eliminano o distruggono all'unisono quanti più nemici e cose dalla sua emanata onda d'impatto, oppure infliggere seri danni ad un boss.
Ogniqualvolta che Bo subisce ulteriori attacchi da parte di un nemico, i suoi punti vita decrescono, ma, li si ricaricano soltanto facendogli mangiare della frutta assortita;[N 4] qualora gli dovesse capitare un fungo velenoso, questo va obbligatoriamente sparato con il mirino per evitare che possa mangiarlo, altrimenti perde un punto vita. Sempre tramite il mirino si raccolgono delle sfere rosa,[N 3] cioè piccoli frammenti di sogno: il giocatore, collezionandone dieci riceve una tacca energetica extra, nella sagoma della testa di Bo (sei iniziali sono a disposizione), e continuando ciclicamente la raccolta arriva a venti tacche. Sono presenti tuttavia anche delle sfere bianche,[N 3] ovvero dei grandi frammenti di sogno che equivalgono a cinque di quelle piccole. Quando tutta l'energia vitale del protagonista è esaurita la partita finisce.
Infine, dopo il completamento degli stage e dei livelli, sullo schermo viene mostrato un grafico in cui sono visualizzati i risultati dei progressi fatti dal giocatore per quei determinati tali, elencati per: tempo impiegato, tiro di precisione, numero di bersagli centrati, colpi sparati e punteggio accumulato durante la sessione.
Testata | Giudizio |
---|---|
Computer and Video Games | 2/5[8] |
Famitsū | 30/40[9] |
Fun Generation | 51%[10] |
Gamers' Republic | B-[11] |
Games Master (ITA) | 61%[12] |
Jeuxvideo.com | 14/20[13] |
MANiAC | 63%[14] |
Mega Fun | 4.4/10[15] |
PlayStation Official Magazine (AUS) | 7/10[16] |
PlayStation Official Magazine (ESP) | 7/10[17] |
PlayStation Official Magazine (GBR) | 5/10[18] |
Planet PlayStation | 87%[19] |
PlanetStation | 4/5[20] |
PlayManía | 7/10[21] |
Video Games | 76%[22] |
Rescue Shot ha ricevuto dalla critica dei giudizi misti ma perlopiù positivi. La rivista Famitsū diede come voto 30 su 40.[9] Il sito GameSpot invece non assegnò nessun voto, constatando però che il gioco si rifà molto alla serie di Point Blank quanto a quella di Time Crisis.[23] Fun Generation lo paragonò a Point Blank definendolo un titolo destinato maggiormente ad un pubblico giovanile. Il recensore affermò che Namco era riuscita a portare alcune novità all'inflazionato genere degli sparatutto, e ne consigliò l'acquisto agli utenti più giovani oppure agli amanti dei fumetti.[10] Un altro sito, Jeuxvideo.com, lo considerò un buon sparatutto per i più piccoli che sapeva creare un'atmosfera amichevole con la sua grafica colorata e le belle animazioni. Seppure non fosse privo di difetti, restava comunque uno dei migliori titoli del suo genere. Si rivelava molto più interessante quando lo si giocava in due.[13]
Gamers' Republic affermò che era un gioco per GunCon meravigliosamente semplice e avvincente, facile da completare e che non offriva sfide impegnative.[11] L'edizione italiana di Games Master rimase deluso dal suo gameplay fiacco e monotono che vedeva il protagonista Bo procedere lungo percorsi fissi con nemici e ostacoli decisamente limitati il che portava presto ad annoiarsi.[12] Ulrich Steppberger di MANiAC sostenne che lo stile grafico semplice, che non richiedeva grandi sforzi all'hardware, difficilmente sarebbe piaciuto ai più esigenti ma riusciva ad adattarsi perfettamente all'ambiente bizzarro proposto. La colonna sonora invece fu ritenuta un po' fastidiosa. Nonostante fosse abbastanza vario nel suo gameplay, fu criticata la sua durata effettiva, considerata troppo breve anche per i giocatori meno esperti.[14] Mega Fun accolse Rescue Shot stroncandolo del tutto, difatti non lo trovò molto esaltante, le texture potevano essere più variegate mentre il gameplay era convincente ma solo per i più giovani amanti delle light gun.[15] Electronic Gaming Monthly lo paragonò anticipatamente a videogiochi simili quali Crossbow.[24]
Mike Wilcox dell'edizione australiana di PlayStation Official Magazine trovò che la precisione della mira era molto più indulgente rispetto ad altri sparatutto, rendendolo maggiormente adatto al pubblico più giovane. L'avventura però era troppo breve e non offriva alcun incentivo a rigiocarlo più di una volta, poiché la storia e i livelli erano praticamente gli stessi ogni qualvolta si ricominciava da capo. In conclusione Rescue Shot fu considerato come un breve passatempo.[16] La versione spagnola della stessa rivista affermò che lo stile di gioco non offriva molto di più di quanto già visto in Point Blank o Ghoul Panic e questo rappresentava il suo più grande difetto. Dopo alcuni minuti di puro divertimento, il giocatore avrebbe presto trovato Rescue Shot fin troppo monotono e si sarebbe reso conto che si poteva trovare tutto ciò assieme a molto altro in Point Blank 2. Furono invece elogiati gli scenari 3D, ritenuti «bellissimi», che però accoglievano un'azione molto limitata. Comunque sia, la trama presentata faceva divertire abbastanza a lungo da potersi godere per un po' la G-Con 45.[17] Nell'edizione inglese della testata gli fu dedicato un breve trafiletto in cui venne descritto come «un'introduzione decente ai giochi light gun per i giocatori più giovani, ma non un classico».[18] Christian Pettini di Planet PlayStation descrisse Rescue Shot come un «grande giochino», in quanto era in grado di fornire di offrire tanto divertimento ma con poche pretese. Non era un titolo serio e non poteva essere paragonato a grandi produzioni come Metal Gear Solid, Final Fantasy o Tekken ma non andava sottovalutato per via della sua simpatia e del divertimento che offriva.[19]
PlanetStation apprezzò l'esperienza di gioco che considerò divertente ma ne criticò la breve durata, i pochi mondi esplorabili e le modalità di gioco ridotte all'osso. Si trattava sicuramente di un ottimo gioco con cui soddisfare la voglia di usare la pistola dedicata e la voglia di surrealismo giapponese nella sua forma più pura, ma non per molto.[20] PlayManía trovò che se all'inizio Rescue Shot poteva sembrare eccessivamente infantile in realtà nascondeva un livello progressivo di difficoltà che invitava il giocatore a ripetere più volte alcuni dei suoi livelli. A livello tecnico era di ottima fattura, data la presenza di numerosi personaggi sullo schermo e gli scenari poligonali molto colorati. Il gioco sapeva mescolare le fasi "platform" a quelle sparatutto in modo originalissimo. In conclusione fu ritenuto un'idea originale nonché uno dei migliori titoli introduttivi del genere.[21] La rivista tedesca Video Games affermò che il titolo non offriva nessun minigioco al contrario di Point Blank ma in compenso presentava una modalità storia divertente e ben progettata. Fu criticata negativamente la sua scarsa longevità, che però poteva essere compensata con la modalità multigiocatore, che lo rendeva più divertente.[22]
![]() | ![]() | ![]() |