Kingdom Come: Deliverance è un videogioco di ruolo del 2018, sviluppato da Warhorse Studios e pubblicato da Deep Silver per PlayStation 4, Xbox One e Microsoft Windows.[1] È stato distribuito in tutto il mondo a partire dal 13 febbraio 2018.
Kingdom Come: Deliverance videogioco | |
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Piattaforma | PlayStation 4, Xbox One, Microsoft Windows, Nintendo Switch |
Data di pubblicazione | ![]() |
Genere | Action RPG |
Tema | Medioevo |
Origine | Rep. Ceca |
Sviluppo | Warhorse Studios |
Pubblicazione | Deep Silver |
Design | Daniel Vávra |
Modalità di gioco | Giocatore singolo |
Periferiche di input | Mouse, tastiera, gamepad |
Motore grafico | CryENGINE |
Supporto | download, Blu-ray Disc |
Distribuzione digitale | Steam, PlayStation Network, Xbox Live |
Requisiti di sistema | Minimi: Windows 7 o superiori - 64 bit, CPU Intel Core i5-2500K (3.3GHz) o AMD CPU Phenom II X4 940, RAM 8 GB, Scheda video AMD GPU Radeon HD 7870 o NVIDIA Geforce GTX 660, Scheda audio compatibile DirectX 11 Consigliati: Windows 10 64 bit, CPU Intel Core i7 3770 3.4GHz o AMD FX-8350 (4GHz), RAM 16 GB, Scheda video AMD Radeon RX 580 o NVIDIA GeForce GTX 1060, Scheda audio compatibile DirectX 11 |
Fascia di età | ESRB: M · PEGI: 18 · USK: 18 |
Il gioco è ambientato nel 1403 d.C. nel Regno di Boemia, uno stato imperiale del Sacro Romano Impero con contenuti e particolari storicamente accurati.
Alla morte dell'imperatore Carlo IV succede il figlio Venceslao, ma a causa della sua incompetenza molti dei nobili del suo regno complottarono per deporlo. Il fratellastro di Venceslao, Sigismondo, lo costringe ad abdicare e infine lo rapisce. Ciò scatena il caos nel regno, e Sigismondo manda le sue armate di mercenari ad attaccare i possedimenti dei nobili che governano quelle zone. Henry di Skalitz, figlio del fabbro Martin, al servizio del nobile Sir Radzig Kobyla, finisce di forgiare una spada per quest'ultimo il giorno in cui l'armata di Sigismondo attacca il villaggio per prendere possedimento dell'argento nelle miniere della zona, cingendo d'assedio il castello. Henry non fa in tempo a salvare i suoi genitori ed è costretto a fuggire a Talmberg, dove avverte il nobile Sir Divish dell'attacco. Henry viene rimesso in sesto dalla moglie di Divish, Stephanie, alla quale confessa di voler tornare a Skalitz per seppellire i suoi genitori. Radzig e i superstiti di Skalitz affiancano Talmberg durante la notte, ma decidono di non fermarsi per evitare che l'armata di cumani di Sigismondo attacchi anche lì, prima di ripartire, Radzig impedisce ad Henry di tornare al villaggio poiché sarebbe troppo pericoloso e non vuole esporre il giovane a rischio.
Henry si sente in colpa per non aver potuto salvare i suoi genitori. Al mattino seguente l'armata di Sigismondo raggiunge Talmberg alla ricerca di Radzig, guidata dall'uomo che ha ucciso i genitori di Henry: sir Markvart von Aulitz, il quale inoltre chiede se sir Divish sia dalla parte di Sigismondo o dei nobili ancora fedeli al deposto re Venceslao. Divish convince Markvart a non attaccare Tamblerg, e quando l'armata si allontana egli chiede al suo comandante, sir Robard, di impedire a Henry di lasciare il forte per tornare a Skalitz. Henry riesce comunque a fuggire e a tornare a casa, scoprendo che non vi sono superstiti. Prima di poter seppellire i suoi genitori, dei banditi guidati da un energumeno di nome Runt lo attaccano e gli rubano la spada che suo padre forgiò per sir Radzig. La figlia del mugnaio, Theresa, riesce a distrarli prima che finiscano Henry e a dare il tempo a sir Robard e ai suoi uomini di accorrere in loro aiuto. Una volta che i banditi sono stati messi in fuga, Henry viene preso da Theresa e portato a Rattay dove verrà curato.
Appresa la notizia che sir Radzig è ospite a Rattay, dove comanda Sir Hanush in attesa che il nipote Hans Capon sia pronto prendere il suo posto, Henry va a porgere le sue scuse per aver perduto la spada che suo padre aveva forgiato per il suo lord. Henry chiede aiuto per trovare i banditi che lo hanno attaccato a Skalitz, ed apprende che l'armata di Sigismondo guidata da Markvart sta attaccando tutti i possedimenti dei nobili che non hanno giurato fedeltà a Sigismondo. Henry va quindi al servizio di sir Radzig, che sembra volergli dare una possibilità e che per qualche motivo vede qualcosa in lui. Henry viene mandato in missione per scoprire di più sui banditi che hanno rubato la sua spada e attaccato dei possedimenti della lega Boema, venendo a conoscenza che sono un esercito composto da mercenari e cumani di Sigismondo. Con l'aiuto congiunto della lega Boema: Radzig, Hanush e Divish attaccano l'armata dei banditi accampata a Pribyslavitz ed Henry uccide il loro capo, Runt, il quale però non ha la sua spada.
Henry resta al servizio di Radzig, mentre a Rattay stringe amicizia con il giovane Hans Capon e si lega a Theresa (in base alle scelte del giocatore). Henry viene mandato in missione per fermare i tentativi di invasione dell'esercito di Sigismondo, il quale sembra essere guidato da qualcuno ben più potente di Markvart von Aulitz. Infine, dopo lunghe indagini e pericolose missioni, Henry riesce ad infiltrarsi nell'armata nemica ma viene subito riconosciuto e preso prigioniero da un nobile della lega di Boema: Sir Istvan Toth, che ha con sé la sua spada.
Istvan rivela ad Henry che il suo vero padre è sir Radzig, e che quindi lui non è che un bastardo abbandonato e rifiutato da tutti, persino dal genitore. Sir Istvan ordina di tenerlo vivo in cambio di un riscatto da parte di sir Radzig, poi si allontana dal campo mentre Henry riesce a scappare e a raggiungere Rattay, dove avverte sir Hanush, Hans Capon e Radzig della posizione dell'esercito. La lega Boema, congiunta di nuovo, attacca il campo per scoprire di lì a poco che esso era occupato da una piccola guarnigione mentre il vero esercito, guidato da sir Isvan, è andato ad assediare Talmberg. Nel tentativo di riprendere il forte, sir Radzig e lady Stephanie vengono presi come ostaggi. L'assedio dura dei giorni, fin quando Istvan è costretto a fare uno scambio di ostaggi per riuscire ad uscirne vivo. La lega accetta, per salvare la moglie di sir Divish e il padre di Henry, ma Istvan fugge con ancora in ostaggio sir Radzig e la spada forgiata per quest'ultimo. Hans Capon ed Henry inseguono Istvan fino al rilascio di Radzig, che finalmente si confronta con Henry rivelandogli che l'unione tra lui e sua madre non poteva essere accettata in quanto lei non era una nobile, e pur di non far vivere Henry come un bastardo gli hanno celato la verità, per potergli far vivere una vita tranquilla. Radzig gli dice che il suo vero padre, Martin, era un grande uomo.
Henry accetta finalmente la perdita dei genitori e può così andare avanti. La lega Boema si riunisce all'arrivo di sir Jobst, cugino di Venceslao. Jobst rivela che il deposto re è tenuto prigioniero a Vienna, e che il fratellastro Sigismondo è ora in una posizione complicata poiché la guerra in Boemia gli è costata cara e ora il suo regno in Ungheria è sull'orlo della rivolta. Jobst propone di allearsi coi sostenitori di Sigismondo la cui fedeltà in quest'ultimo vacilla per via della sua posizione attuale. Per porre fine alla guerra, la lega Boema accetta di liberare Venceslao, così Henry e Hans Capon partono per la loro missione: liberare il Re e convincere i sostenitori di Sigismondo a voltargli le spalle per far tornare la pace. La missione di Henry include ancora la restituzione della spada di suo padre e l'uccisione dell'assassino dei suoi genitori Markvart von Aulitz.
Kingdom Come: Deliverance è un videogioco Action RPG di tipo open world con prospettiva in prima persona che utilizza un sistema da RPG privo di classi, in cui il giocatore può personalizzare le abilità del personaggio e fargli assumere ruoli quali guerriero, bardo, ladro o simili. Le abilità e le statistiche crescono a seconda delle azioni del giocatore durante la storia e le conversazioni con gli altri personaggi. Durante tali conversazioni, il tempo per rispondere è limitato ed influenzerà le relazioni con gli altri. La reputazione si basa sulle scelte del giocatore che porteranno a delle conseguenze.[2]
I corpi e i volti dei personaggi sono creati attraverso la combinazione di molteplici pezzi differenti tra loro. Nell'inventario il sistema d'abbigliamento presenta sedici slot e oggetti che possono essere utilizzati su varie parti del corpo.[1] Ad esempio, un cavaliere pesantemente corazzato può vestire sulla parte superiore del corpo un gambesone, seguito da una cotta di maglia e da un'armatura a piastre, con sopra un tabarro o un surcotto, per un totale di quattro pezzi di abbigliamento negli slot del petto. Ogni tipo di abbigliamento offre differenti livelli di protezione contro i vari tipi di armi. Col tempo, i vestiti possono logorarsi o sporcarsi influenzando l'aspetto generale del proprio personaggio. Il giocatore può utilizzare una vasta gamma di armi quali spade, coltelli, asce, martelli o archi.[3] I cavalli sono molto importanti nel gioco e, sotto il controllo del giocatore, possiedono un proprio AI che permette loro di spostarsi o saltare per evitare piccoli ostacoli o pericoli. Il giocatore può anche combattere in sella al proprio destriero o utilizzarlo per trasportare materiali aggiuntivi qualora l'inventario fosse pieno, ma i cavalli da guerra sono anche buoni combattenti con un proprio AI. I destrieri possiedono cinque slot per armature ed accessori.
Il gioco presenta anche un sistema di bisogni che costringe il personaggio a riposare o mangiare per rimanere in salute. Anche equipaggiamento e vestiti sono soggetti al logoramento e necessitano di continue attenzioni. Col tempo, anche cibo e altri oggetti deteriorabili andranno a male. Il gioco utilizza mini-game basati sulle abilità del personaggio quali la riparazione dell'equipaggiamento, la creazione di nuovi oggetti, la creazione di medicinali, la distillazione di alcolici, il borseggio o lo scassinamento.
Kingdom Come: Deliverance utilizza armi a lungo o a corto raggio in combattimento, il quale è basato su un sistema fisico di cinematica inversa per determinare la reazione di entrambi i combattenti in base alla velocità e alla portata di un colpo. Questo sistema vuole aggiungere maggior realismo al combattimento, insieme ad una varietà di combinazioni di mosse da combattimento, alcune di esse sbloccabili con l'utilizzo di punti esperienza. Le caratteristiche variano di armi in armi rendendo queste ultime utili per diversi scopi.[3] Per esempio, la spada è adatta a stoccate e parate molto veloci, ma non è molto efficace contro le armature pesanti.
Le missioni vengono utilizzate per dare al gioco un gameplay non lineare, con molteplici modi per completare diversi obiettivi.[4] La trama presenta eventi su larga scala come assedi di castelli o grandi battaglie. Ogni personaggio non giocabile (PNG) svolge i propri compiti giornalieri e sono influenzabili dalle azioni del giocatore.[1] I personaggi sono in grado di reagire a tutte le azioni del giocatore e regolarsi in base ad esse.[5] I PNG denunceranno i crimini alle autorità, che puniranno il giocatore recludendolo in prigione o sottoponendolo a torture. I crimini influenzeranno l'economia e le persone diventeranno aggressive o sospettose a causa di quelli non risolti.
Kingdom Come: Deliverance è ambientato nel XV secolo nel Regno di Boemia, parte della Corona di Boemia e del Sacro Romano Impero in quella che è adesso la Repubblica Ceca. Il mondo di gioco è quello della regione compresa tra la città di Sasau (toponimo tedesco utilizzato all'epoca, ora in ceco Sázava) e Rattay (Rataje).[1] Tra le località visitabili nel gioco vi sono Skalica, Rovná, Talmerg (Talmberk), Merhojed (Mrchojedy), Pribyslavitz (Přibyslavice), Sásau, Ledetchko, il Monastero di Sasau, Samopesh (Samopše), Uzhitz (Úžice) e Neuhof (Nové Dvory).[6]
Dopo la prima settimana di commercializzazione, Kingdom Come: Deliverance ha venduto oltre un milione di copie in tutto il mondo[7] e con un massimo di 95.863 utenti connessi contemporaneamente su Steam.[8] Ad un anno dalla data di rilascio, il gioco aveva venduto più di 2 milioni di copie.[9] A 2 anni dall'uscita, il gioco ha venduto più di 3 milioni di copie.[10] A giugno 2022 il gioco risulta aver venduto 5 milioni di copie.[11]
La versione per PlayStation 4 di Kingdom Come: Deliverance ha venduto 13.058 copie nella prima settimana in Giappone, il che lo pone al quarto posto in assoluto nella classifica delle vendite di videogiochi per tutti i formati.[12]
Punteggio aggregato | |
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Aggregatore | Punteggio |
Metacritic |
PC: 76/100[13] PS4: 69/100[14] XONE: 68/100[15] |
Recensioni | |
Pubblicazione | Voto |
Destructoid | 7,5/10[16] |
EGM | 3,5/10[17] |
Game Informer | 5,75/10[18] |
GameRev | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
GameSpot | 8/10[20] |
IGN | 8/10[21] |
Multiplayer.it | 8,9/10[22] |
PC Gamer (UK) | 84/100[23] |
The Games Machine | 8,6/10[24] |
VG | 4/10[25] |
Nonostante le ottime vendite, il gioco è stato criticato per via della presenza di numerosi bug e glitch all'uscita,[26] tanto che la testata giornalistica online italiana Multiplayer.it lo ha definito «allo stesso tempo indimenticabile e pieno di difetti»:[22]
«Kingdom Come: Deliverance funziona nel suo complesso, meno nei singoli elementi che lo compongono. Non è facile comprendere come un gioco possa essere allo stesso tempo indimenticabile e pieno di difetti, ma prima o poi nel mondo dei videogiochi bisognerà iniziare a fare i conti con la banale verità filosofica che la perfezione è sterile. Warhorse Studios è riuscita a raccontare una storia dalle molte sfaccettature (amore, morte, politica, vendetta, crescita e quant'altro), incastonandola in un mondo di gioco plausibile, non certo immenso, ma descritto con una cura per i dettagli storici che non troverete in nessun altro titolo simile. Insomma, se non temete di scontrarvi con dei sistemi di gioco problematici e con qualche compromesso produttivo, dovete assolutamente provare Kingdom Come: Deliverance: potrebbe diventare il vostro gioco di ruolo dell'anno.» |
La rivista italiana The Games Machine ha assegnato alla trilogia un voto "più che buono" (8,6/10), plaudendo l'avvolgente ricostruzione storica e gli epici combattimenti di massa, ma rammaricandosi tuttavia per i bug e le imprecisioni, talvolta colpevoli e pesanti:[24]
«Come nella serie di The Witcher abbiamo un personaggio unico e fortemente caratterizzato, una marcata maturità dei contenuti, tante scelte da compiere e un racconto adulto e ben scritto. Chiaro è che il gioco di Vàvra e Warhorse esce con le ossa rotte in un sacco di fondamentali, dalla prestanza visiva al frame rate, dalla gestione delle scelte all'incompiutezza di alcune ambizioni, inseguite ma talvolta lasciate a metà via. Allo stesso tempo, però, le battaglie di Kingdom Come: Deliverance sono qualcosa di mai visto e lo stesso si può dire, osservandolo con fare diverso (come si confà a un’opera realistica), del tipo di coinvolgimento che solo una simulazione del genere è in grado di restituire, per quanto condita e coreografata da un delizioso racconto medievale.» |
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