Far Cry Primal è un videogioco d'azione-avventura sviluppato da Ubisoft Montreal e pubblicato da Ubisoft. Rappresenta il secondo spin off della serie Far Cry dopo Far Cry 3: Blood Dragon. Il gioco è uscito per PlayStation 4 e Xbox One il 23 febbraio 2016 mentre per PC il 1º marzo dello stesso anno. Il gioco è ambientato nell'età della pietra e ruota attorno alla storia di Takkar, in principio un semplice cacciatore, successivamente il capo della tribù Wenja.
Far Cry Primal videogioco | |
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Piattaforma | PlayStation 4, Xbox One, Microsoft Windows |
Data di pubblicazione | PlayStation 4, Xbox One:![]() ![]() Windows: |
Genere | Avventura dinamica, stealth, sparatutto in prima persona |
Tema | Preistoria |
Origine | Canada, Francia |
Sviluppo | Ubisoft Montreal |
Pubblicazione | Ubisoft |
Direzione | Jean-Christophe Guyot, Thomas Simon |
Produzione | Vincent Pontbriand |
Programmazione | David Robillard, Jean-Philippe Harvey |
Direzione artistica | Mickael Labat |
Sceneggiatura | Jean-Sébastien Decant, Ian Ryan, Kevin Shortt |
Musiche | Jason Graves |
Modalità di gioco | Giocatore singolo |
Periferiche di input | DualShock 4, gamepad, mouse, tastiera |
Motore grafico | Dunia Engine 2 |
Motore fisico | Havok |
Supporto | Blu-ray Disc, DVD, download |
Distribuzione digitale | PlayStation Network, Xbox Live, Steam |
Fascia di età | CERO: Z · ESRB: M · OFLC (AU): MA · PEGI: 18 · USK: 16 |
Espansioni | Pacchetto Wenja |
Serie | Far Cry |
Preceduto da | Far Cry 4 |
Seguito da | Far Cry 5 |
Specifiche arcade | |
Risoluzione | 1440x1080p (Xbox One)
1080p (PlayStation 4) |
Il gioco è ambientato in Europa centrale, intorno al 10.000 a.C. (Mesolitico) nell'età della pietra, un tempo in cui gli uomini imparano a usare utensili e pietre per la loro vita quotidiana, dove la sopravvivenza è una sfida continua, dove bisogna combattere contro le avversità naturali e le tribù nemiche[1]. Nel gioco si vestiranno i panni di Takkar, un cacciatore con il compito di riunificare la sua tribù, i Wenja, al fine di dominare la terra di Oros cacciando gli acerrimi rivali Udam, guerrieri cannibali guidati dallo spietato Ull, e la tribù degli Izila, maestri del fuoco e schiavi della sacerdotessa Batari.[2]
La storia inizia con uno sciamano, che racconta la storia dei Wenja, un popolo nomade, in pace. Dopo anni di spostamento, i Wenja trovano la leggendaria terra di Oros, una terra stupenda, fertile e ricca. Passano gli anni e il popolo Wenja viene attaccato dagli Udam, i guerrieri "mangiacarne" (cannibali), e dagli Izila, i maestri del fuoco. Essi sterminano il popolo Wenja, che è costretto a rifugiarsi nell'ombra in attesa di ritrovare quella terra leggendaria. A questo punto, entra in scena Takkar, un cacciatore Wenja che, insieme ai suoi compagni, caccia un cucciolo di mammut sperduto. Dopo la caccia, Takkar e i suoi compagni cominciano a scuoiare il mammut, ma all'improvviso arriva una tigre dai denti a sciabola, che uccide i compagni di Takkar. Quest'ultimo è costretto a buttarsi da un burrone insieme a suo fratello che, però, non sopravvive alla caduta. In fin di vita, egli affida a Takkar un compito: trovare la terra di Oros e riunire i Wenja.
Dopo aver seppellito suo fratello, Takkar costruisce le armi per sopravvivere, prima tra tutte l'arco. Dopo aver cacciato e mangiato, Takkar si rifugia in una caverna dove costruisce la clava. Subito dopo, si sentono strani rumori e Takkar è costretto a uscire. Il rumore era provocato da un branco di lupi, i primi animali con cui si potrà interagire. Dopo la battaglia, Takkar si accorge che ci sono resti di lupi morti, ma non a causa di altri animali, ma uccisi da un uomo, che fa pensare a un wenja astuto e forte. In cerca di quest'uomo, Takkar arriva in una caverna, dove scopre che l'uomo sospettato non è altri che una ragazza. In quel momento, mentre cerca di tranquillizzarla, Takkar viene attaccato ancora una volta dalla tigre responsabile della morte della sua tribù. La tigre assale la ragazza, ferendole la schiena, ma Takkar riesce a proteggerla. I due sono costretti a scappare e a quel punto la ragazza lo conduce nella fertile terra di Oros. Lei si chiama Sayla, una donna la cui intera famiglia fu trucidata dagli Udam, violenta tribù di cannibali che vivono nelle zone fredde, nel nord della terra di Oros. Da allora, Sayla taglia le orecchie a ogni Udam che riesce a uccidere e le porta appese al collo, in quanto crede che tagliando le orecchie agli Udam uccisi il loro spirito sia condannato ad ascoltare le grida dei suoi familiari morti, che vogliono vendetta contro gli Udam che li uccisero.
Sayla porta il protagonista nella sua caverna, ma purtroppo è ancora ferita a causa dell'attacco della tigre e Takkar è costretto a uscire e trovare delle erbe mediche per curarla. Qui, fa la "conoscenza" degli Udam, che si rivelano essere resistenti e potenti, ma non troppo veloci. Tornato da Sayla, la cura e lei dirà a Takkar di andare per Oros in cerca dei loro fratelli Wenja e di portarli nella zona della caverna, dove costruiranno il loro villaggio. La prima missione di Takkar è trovare Tensay: uno sciamano Wenja che farà viaggiare Takkar nel mondo degli spiriti donandogli un totem: un gufo reale. In seguito, manderà Takkar a domare il lupo bianco, il primo animale domabile nel gioco.
Grazie a Tensay, Takkar scoprirà di possedere il raro dono di poter comunicare con gli animali e di calmare il loro animo riuscendo così ad addomesticare molti predatori di Oros e a farli combattere al suo fianco. Tra gli animali che Takkar riuscirà a domare vi sono persino la tigre dai denti a sciabola e l'orso delle caverne; inoltre, riuscirà ad acquisire la sicurezza necessaria ad avvicinare addirittura alcuni giovani mammut, che si faranno cavalcare. Takkar diverrà così un guerriero temuto e leggendario in tutta Oros con il soprannome di "Maestro di belve" e proprio questa sua abilità gli farà guadagnare il rispetto del popolo Wenja, che lo eleggerà a suo capo. Takkar riuscirà quindi a rendere il suo popolo sempre più forte e numeroso andando a ritrovare diversi membri dei Wenja andati dispersi.
Ma la minaccia delle altre tribù incombe sul villaggio di Takkar: gli Udam e gli Izila non vogliono permettere a un altro popolo di aggiungersi al regno di Oros, non essendo disposti a condividere le loro zone di caccia. Takkar dovrà quindi affrontare le tribù avversarie e i loro capi: Ull, temibile e fortissimo capo degli Udam, e la cosiddetta "figlia del sole", ovvero Batari, leader degli Izila che, essendo nata durante un'eclissi, viene considerata l'erede della dea del sole "Suxli" e che, grazie a questa leggenda, spaventa tutti gli abitanti di Oros. Dopo varie battaglie e avventure, alla fine del gioco, Takkar riesce a uccidere sia Ull che Batari, permettendo ai Wenja di diventare la tribù più forte di Oros. Takkar decide, tuttavia, di risparmiare e portare con sé i figli di Ull, due bambini Udam, per proteggerli dalla malattia che il loro popolo aveva contratto e che li stava decimando. Takkar fa poi accogliere i bambini Udam nel villaggio Wenja.
Alla fine del gioco, si scopre che la figlia maggiore di Ull, seguendo l'esempio di Takkar, scopre di possedere anche lei il dono di domare gli animali e riesce a calmare lo spirito di un orso delle caverne, addomesticandolo al suo volere; ciò fa intuire che Takkar, la ragazza e i Wenja manterranno il controllo delle terre di Oros grazie al dono di poter addomesticare qualsiasi animale e poter dunque vivere incontrastati a Oros.
Far Cry Primal è un videogioco d'azione-avventura. Il gioco ha come ambientazione Oros, che è un open world pieno di natura selvaggia preistorica. Dato che il gioco è ambientato in tempi preistorici, è stato rimosso il classico sistema di armi e la guida di veicoli, e i giocatori possono solo ottenere accesso ad armi da corpo a corpo, come lance e clave, e ad armi a corto raggio, come gli archi. I giocatori non possono acquistare le armi, e dovranno crearsele con i materiali reperiti nel mondo di gioco. Col progredire dell'avventura, saranno in grado di creare armi sempre più letali. I giocatori dovranno anche cacciare per nutrirsi e imparare a creare il fuoco. A parte i predatori naturali, i giocatori potranno comandare e/o cacciare le tribù dall'area di esplorazione.
Il gioco, inoltre, presenta un ciclo giorno-notte, che incide sul gameplay.[3] Di notte, alcuni nemici sono più aggressivi e pericolosi.[4]
Far Cry Primal non ha il multigiocatore online come i suoi predecessori. Inoltre, è il primo della serie in cui si possono domare e cavalcare belve, come ad esempio la tigre dai denti a sciabola e l'orso bruno.
Inoltre, nel gioco è presente un inventario dove costruire armi, sacchi e altri oggetti; tra questi ci sono:
Far Cry Primal essendo ambientato in epoca preistorica è caratterizzato dalla megafauna, nel gioco ci sono i seguenti animali da cacciare:
Si possono domare anche degli animali rari che possono avere abilità più potenti di quelli normali come:
Nel gioco sono presenti anche le Cacce del maestro, sbloccabili con Jayma. A un certo punto della storia, si potranno domare:
Lo sviluppo del gioco è supervisionato da Ubisoft Montreal, sotto la cui guida si trova Ubisoft Toronto.
Quando fu chiesto al direttore creativo Alex Hutchinson quando ci sarebbe stato per Far Cry 4 una espansione stand-alone come fu Blood Dragon per Far Cry 3, egli dichiarò che non ci sarebbe stata, ma che invece stavano pianificando qualcosa che avrebbe sorpreso i fan.[5] Il 5 gennaio 2015, Ubisoft lanciò un sondaggio in cui domandò quale fosse il loro Far Cry preferito, inoltre il sondaggio chiedeva anche opinioni su temi come vampiri, zombi, dinosauri, un mondo post-apocalittico, e locazioni moderne come il Perù.[6][7]
Il 6 ottobre 2015 Ubisoft annuncia il suo nuovo progetto in streaming[8] Tuttavia IGN Turchia aveva annunciato il gioco diverse ore prima a causa di una fuga di notizie ed immagini.[9]
Il direttore creativo del gioco è Jean-Christophe Guyot, che ha lavorato su diversi capitoli di Prince of Persia.[10]
Alcuni animali vengono chiamati in modo errato per esempio Megalocero/Alce, Pesce tigre/azzanatore, licaone/Dhole e il Leopardo delle nevi semplicemente Leopardo, anche se ciò può essere attribuito al fatto che il gioco cerca di mantenere un linguaggio primitivo per descrivere tali animali (vedasi anche lo Smilodonte, descritto come Tigre denti lunghi invece che Tigre dai denti a sciabola, nome più attuale). Inoltre i membri della tribù degli Udam presentano una forte rassomiglianza all'uomo di Neanderthal, possedendo una corporatura più tozza e robusta e un cranio non globulare come gli Wenja e gli Izila, che invece non presentano alcuna differenza fisica rispetto all'uomo attuale. Inoltre nel gioco viene fatto intuire che gli Udam si stiano estinguendo (proprio come successo all'uomo di Neanderthal) a causa di una rara malattia da loro contratta, probabilmente causata dal cannibalismo da loro adottato per sopravvivere alla grave carenza di cibo che hanno dovuto sopportare durante l'era Glaciale. Tale malattia, nel gioco, viene chiamata "fuoco in testa" e sembra portare tutti gli Udam, poco a poco, alla morte. Per questo motivo, Takkar deciderà di accogliere nel suo villaggio due bambini Udam per vivere insieme agli Wenja (l'Homo sapiens), il che fa intuire l'incrocio delle due specie. L'incrocio tra le due specie è realmente avvenuto come testimoniano alcuni geni dell'uomo Neanderthaliano tuttora presenti nel patrimonio genetico di una parte di Homo sapiens. Tuttavia nella realtà Homo neanderthalensis si era estinto attorno al 40.000 a.C., ovvero 30.000 anni prima dell'ambientazione di questo gioco (il 10.000 a.C.). Di conseguenza la tribù degli Udam non dovrebbe essere presente nel gioco (anche se, come avvenuto per altre specie come i Mammut, potrebbero essere sopravvissute delle popolazioni isolate in aree geografiche ristrette, il che spiegherebbe l'esistenza degli Udam in quanti ultimi Neanderthaliani).
Altra inesattezza storica è la presenza dell'orso delle caverne all'interno del gioco. Quest'ultimo infatti è ambientato nel 10.000 a.C., agli inizi dell'Olocene (epoca geologica in cui tutt'oggi ci troviamo). Tuttavia, l'orso delle caverne si estinse 24.000 anni fa, durante il tardo Pleistocene, ossia 12.000 anni prima dell'epoca in cui il gioco è ambientato.
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